#JESOLOPEOPLE: Romina Franchin, Responsabile Biblioteca e Uff. Cultura

cultura a jesolo

Jesolo è una città fatta di mare, design, eventi. E molto altro. Ma soprattutto, è fatta di persone. Per questo abbiamo deciso di dedicare sul nostro blog uno spazio che abbiamo chiamato #Jesolopeople, in cui raccontare le storie della “gente di Jesolo”. C’è chi è qui da sempre e chi è arrivato dopo. Non importa. Quelle che cerchiamo sono storie che valga la pena raccontare.

La nostra località si caratterizza per una vasta offerta oltre il mare: outdoor, design, enogastronomia, sport, eventi e cultura. Con questa intervista ci siamo focalizzati proprio su quest’ultimo aspetto, chiedendo a Romina Franchin, Responsabile dell’Ufficio Cultura e della Biblioteca di Jesolo, di dipingerci un quadro del mondo culturale della City Beach.

Un legame nato nel tempo

Come spesso capita con le cose belle della vita, l’avvicinamento professionale di Romina al mondo delle biblioteche è avvenuto un po’ per caso. Dopo la laurea in Conservazione dei Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia non sapeva esattamente che percorso seguire, ma quando le si è presentata l’occasione di lavorare al Centro Culturale De André di Marcon si è lanciata con entusiasmo.

Passo passo Romina ha seguito un percorso fatto di esperienza e formazione, cui si è aggiunto il lavoro presso la Collezione Peggy Guggenheim, che l’ha portata poi a Jesolo.

La prima volta che sono entrata in contatto con il Comune di Jesolo è stato per l’attività di revisione dei libri presso la Biblioteca Civica. Si tratta di un procedimento lungo e attento che permette di rinnovare i titoli disponibili, sia attraverso la sostituzione di testi usurati o desueti, che con la selezione di nuovi volumi da acquistare. Abbiamo controllato uno ad uno ogni libro e dopo un anno abbiamo concluso con soddisfazione il lavoro!”.

Da quel momento il legame con la Biblioteca di Jesolo si è fatto sempre più forte, e negli anni Romina è passata da Tecnico a Responsabile, tra soddisfazioni e sfide.

Biblioteca e cultura: superando le sfide del 2020

Il primo lockdown del 2020 ha rappresentato uno degli scogli più grandi sia per gli eventi che per le attività delle biblioteche, cui sono seguite situazioni di incertezza fino all’anno in corso. Ma la passione e la determinazione del comparto hanno permesso a questi enti di rimanere centrali per la comunità locale.

Partiamo da un presupposto – ci spiega Romina – le biblioteche lavorano come una rete, siamo una comunità. Quando è scattato il primo lockdown noi del veneziano abbiamo fondato un gruppo WhatsApp, dove ci siamo scambiati opinioni e idee per superare questo momento”.

Bisognava trovare una soluzione per fornire libri e attività ad utenti che si erano ritrovati improvvisamente con molto tempo a disposizione ma senza poter uscire di casa.

È stato un momento di difficoltà, ma anche di crescita e un’opportunità. Con la chiusura dei servizi in presenza c’è stata infatti una forte implementazione di quelli digitali, ad esempio gli ebook. Oltre a promuoverli sui social, abbiamo fatto dei tutorial e fornito assistenza da remoto: in questo modo anche chi aveva difficoltà iniziali è riuscito a scaricare i libri. In poco tempo abbiamo quindi potenziato il sistema e comprato più ebook!”.

Un discorso simile vale per gli eventi, di cui la Biblioteca di Jesolo è divenuta uno dei protagonisti più attivi anche durante i periodi di zona rossa.

Una biblioteca con tanti utenti affezionati si ottiene con anni di lavoro, e noi non volevamo perdere il contatto con loro. Per prima cosa abbiamo quindi ristabilito i gruppi di lettura e le conferenze, trasformandoli in eventi online. I risultati sono stati molto positivi: ad esempio il ciclo dedicato alla storia contemporanea ha avuto circa sessanta iscritti per volta, in ciascuno dei 5 incontri. Abbiamo quindi deciso che non abbandoneremo questa modalità, anche perché non tutte le attività richiedono di essere svolte in presenza. In questo modo raggiungiamo anche chi non vuole o non può muoversi, incluse persone di altre regioni, che non sarebbero mai venute in sede ma che hanno partecipato a diversi degli eventi organizzati online!”.

Jesolo e l’archeologia

Di competenza della Biblioteca Civica di Jesolo è anche la parte archeologica, costituita prevalentemente dalle Antiche Mura.

Con il Comune ci occupiamo della promozione e valorizzazione dei siti del nostro territorio, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Un importante progetto che abbiamo costruito insieme e lanciato nel 2020 è Jesolo History, un contenitore virtuale dove le persone possono trovare informazioni certificate. L’Università, infatti, effettua i controlli dei contenuti insieme a noi: in questo modo mettiamo a disposizione di scuole o altri enti interessati materiale divulgativo di qualità”.

I visitatori delle Antiche Mura hanno generalmente modo di accedere agli scavi nel mese di settembre (a seconda delle restrizioni anti-Covid vigenti, ndr), quando vengono organizzare delle visite guidate decisamente partecipate. Presto però a Jesolo ci saranno altri due poli culturali di grande importanza: il primo è il Museo di Storia Naturale che è stato ricollocato in Via Aldo Policek; il secondo è un museo archeologico per il quale il Comune di Jesolo si è aggiudicato un finanziamento grazie ai fondi stanziati dal Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili.

La presenza di mostre come quella recentemente conclusasi sulla Cultura dell’Incontro, dedicata alle narrazioni dipinte di Jacopo Bassano e Bottega, l’impegno costante della squadra della Biblioteca Civica e dell’Ufficio Cultura, insieme alla prossima apertura di due importanti musei, dimostrano come Jesolo sia una città dalle mille sfaccettature. E la cultura è decisamente una di queste.