TREKKING & NORDIC WALKING

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Jesolo è la località in cui tutti possono vivere la propria vacanza perfetta, perché racchiude tante possibilità diverse di esperienze: ci sono il mare cristallino, la spiaggia lunghissima e dotata di ogni servizio, il lungomare infinito ricco di locali notturni; ma anche paesaggi incantati, dominati da una natura in cui la mano dell’uomo opera insieme alla preponderanza dell’acqua, in una lotta – e collaborazione – continua che hanno dato vita a un ambiente patrimonio dell’umanità e che merita di essere ammirato e tutelato nella sua grande bellezza.

Se sei un amante del trekking qui a Jesolo troverai tanti sentieri per esplorare l’entroterra o la spiaggia più bella dell’Alto Adriatico. Oppure puoi unirti alle fila del Nordic Walking Jesolo, praticando questa forma di fitness divertente e dinamica, e mantenere uno stile di vita sano e attivo.

Ecco alcune idee di percorsi, con diverse lunghezze e difficoltà, che puoi decidere di affrontare interamente oppure solo in alcune parti. Oltre a percorrere l’anello interno al parco Pegaso, puoi seguire i percorsi sotto riportati tratti dal libro “Escursioni: Laguna Nord di Venezia” di Michele Zanetti. Puoi vederli anche sulla nostra mappa dei percorsi ciclabili: Da Jesolo alle porte di Cavallino corrisponde all’orange; Da santa Maria di Piave a Lio Maggiore coincide con la parte sinistra del green; Jesolo, il Piave, la Cavetta corrisponde al blu; mentre Caposile, Jesolo e i salsi segue parte del green e lo oltrepassa.

ITINERARI

 

  • Lunghezza: 23,8 km in bicicletta + 2,4 a piedi 
  • Tempi di percorrenza: 4h 15′ 
  • Difficoltà tecniche: alcuni chilometri di percorso di svolgono su strada a fondo ghiaioso; prestare attenzione in particolare al breve tratto Ponte di Barche–Ponte del Revedoli, per la precarietà del fondo stradale in alcuni punti 
  • Periodo consigliato: primavera, estate e autunno 
  • Interessi prevalenti: paesaggistico-naturalistico-storico 

Il percorso 

Dai giardini del piazzale antistante la chiesa di Jesolo Paese, si procede lungo la riva del Sile-Piave Vecchia in direzione di Jesolo Lido. Si supera il ponte e si raggiunge un incrocio con un semaforo. Da qui si prende la sinistra, in direzione di Eraclea, e si raggiungono un secondo semaforo ed un secondo ponte. Si procede quindi lungo il Provinciale: percorsi circa 2.5 km si supera un incrocio sovrastato dal segnale “Jesolo”; 200 m più avanti si imbocca la laterale destra Cà Fornera e si lascia la strada provinciale. 

Giunti all’incrocio del centro di Cà Fornera, si gira a sinistra, passando accanto ad una casa poderale abbandonata, e si procede lungo lo stradone in rettilineo che attraversa le campagne della località Castellana. Si attraversa quindi una verde campagna, si superano alcune case rurali fino a scorgere gli edifici dell’Agenzia Castellana. Si gira quindi a sinistra, risalendo l’argine del Piave e immettendosi sulla rotatoria di via Massaua. Si prende quindi la destra e si prosegue in direzione Cortellazzo, fino ad arrivare al ponte di barche. Da qui si può decidere se oltrepassarlo, pagando un modesto pedaggio, andando in direzione Revedoli; oppure si può tornare sulla sponda jesolana del Piave, superare il ristorante e seguire un sentiero lungo il margine del fiume.  

Ripreso il percorso ciclabile, si arriva al centro di Cortellazzo, che nel tempo ha conservato e incrementato la propria tradizione peschereccia. Dopo la visita alla località, si supera il ponte girevole e si riprende la direzione Jesolo Paese. 

  • Lunghezza: 20,8 km

  • Tempi di percorrenza: 3h 30′

  • Difficoltà tecniche: la provinciale Jesolana e la strada comunale dei Salsi risultano particolarmente trafficate nei mesi estivi.

I due tratti non asfaltati del percorso possono presentarsi con fondo sconnesso o fangoso in caso di pioggia.

  • Periodo consigliato: primavera e autunno

  • Altre indicazioni utili: nei mesi estivi ed autunnali nel tratto Caposile-Jesolo è possibile l’acquisto diretto di frutta, ortaggi e piante ornamentali presso i produttori.

  • Interessi prevalenti: paesaggistico-naturalistico-storico

Il percorso

Dal Ponte a bilanciere di Caposile si prende la Strada Provinciale Portegrandi–Jesolo che costeggia il Sile–Piave Vecchia, percorrendone l’argine di sinistra. Si procede superando lo stabilimento lattiero-caseario Soligo, e al bivio si prende la destra, lasciando il rettilineo tracciato dalla Provinciale e seguendo la curva descritta dal Sile–Piave Vecchia.

Si giunge quindi a S. Maria di Piave, che richiama l’attenzione per i suoi tratti semplici e i suoi “paesaggi domestici”. Andando avanti nell’escursione, dopo aver incontrato una rigogliosa cortina di salici e pioppi, si giunge alla confluenza con la Provinciale Jesolana, e dopo alcune centinaia di metri si lascia la rotatoria principale per deviare in corrispondenza di Cà Nani. Si prosegue quindi costeggiando il fiume, per poi percorrere brevemente il Provinciale, deviando dalla rotonda principale e seguendo la stradina a fondo ghiaioso che percorre l’argine fluviale.

Arrivati presso una grande bilancia il percorso si reimmette sul Provinciale, lungo un tracciato che va verso Jesolo e Punta Sabbioni. Si supera quindi Torre Caligo e, dopo una pronunciata curva, si prende lo stradone non asfaltato per seguire l’argine del fiume. Giunti all’altezza di una paratoia di regolazione del flusso dell’acqua lo stradone si divide: andando a sinistra si raggiunge una strada asfaltata e si prosegue costeggiando Valle Grassabò.

Andando avanti e seguendo due grosse curve, ci si immette nella campagna dei Salsi, si superano alcune abitazioni rurali e si affronta il tratto conclusivo dell’itinerario. Presso Caposile una pronunciata curva conduce al caratteristico ponte galleggiante su barche e da qui, risalendo la sponda opposta, si raggiunge il Ponte a Bilanciere e si conclude l’escursione.

  • Lunghezza: 22,4 km

  • Tempi di percorrenza: 3h

  • Difficoltà tecniche: gran parte del percorso si svolge su strada a fondo ghiaioso, debolmente trafficata, ma che può presentare vaste pozzanghere in caso di pioggia

  • Periodo consigliato: tutte le stagioni

  • Altre indicazioni utili: S. Maria di Piave si raggiunge attraverso la Strada Provinciale Caposile-Jesolo; l’abitato si trova a 3,5 km da Caposile. Se si escludono alcune abitazioni private, gran parte del percorso è del tutto privo di punti di appoggio

  • Interessi prevalenti: paesaggistico-naturalistico-etnografico

Il percorso

Da S. Maria di Piave si procede verso Caposile sino al ponte pedonale che scavalca il Sile–Piave Vecchia, raggiungendo la rotatoria comunale dei Salsi e girando quindi a sinistra. Dopo un pittoresco percorso sul margine settentrionale di Valle Grassabò, si giunge a Torre Caligo: da qui si diparte, sulla destra, una larga strada a fondo ghiaioso, che si dirige verso la Laguna.

Si segue quindi un breve rettilineo che conduce a due abitazioni rurali, Cà Alta e Cà Bassa, nomi che testimoniano i dislivelli naturali del suolo che circonda il Caligo. Seguendo il corso d’acqua il paesaggio si allarga sulla sinistra, verso una distesa monocoltura di Valle Dragojesolo, e si prosegue fino a superare una stradina che a sinistra conduce al Casòn di Valle Dragojesolo. Giunti all’altezza del cancello di Valle Grassabò, la strada compie una brusca curva e percorre l’esile argine che divide la Valle di Lio Maggiore (a destra) da Valle Fosse (a sinistra).

Giunti al bivio, in prossimità del cancello ovest d Valle Dragojesolo, si prende la destra, costeggiando Lio Maggiore, e si affronta il tratto conclusivo del percorso: dopo aver fiancheggiato piccoli casoni di valle e superato un maestoso pioppo bianco, si arriva alla chiesetta medievale di S. Antonio; si procede quindi lungo la strada rettilinea e si raggiunge l’agriturismo “La Barena”. L’escursione termina poche decine di metri più avanti, presso un grande cancello che preclude l’accesso ad una piccola valle di pesca.

  • Lunghezza: in bicicletta 20,5 km; a piedi 21,3 km

  • Tempi di percorrenza: in bicicletta 2h 45′; a piedi 6h 30′

  • Difficoltà tecniche: gran parte della rotabile Jesolo-Porte del Cavallino è a fondo ghiaioso. L’argine di sinistra del Sile-Piave Vecchia può presentare tratti con alte erbe che ostacolano il passaggio

  • Periodo consigliato: tutte le stagioni

  • Altre indicazioni utili: nel percorso Jesolo-Porte del Cavallino non è consentito abbandonare la rotabile ed inoltrarsi nei campi; trattasi infatti di Azienda Faunistico-Venatoria attentamente e severamente sorvegliata. Attenzione ai divieti di accesso presso la darsena del Porto di Piave Vecchia

  • Interessi prevalenti: naturalistico-paesaggistico-storico

Il percorso

L’escursione inizia dal piazzale antistante la chiesa di Jesolo; si supera il ponte girevole sul Sile-Piave Vecchia e si prosegue oltre la rotatoria diretta all’innesto con la strada provinciale per Jesolo-Lido. Si lascia sulla sinistra il vecchio municipio e si prosegue a sinistra del bivio, costeggiando il fiume lungo via Cristo Re. Percorse poche centinaia di metri si passa sotto il ponte della strada provinciale e si prosegue fino a giungere in vista degli specchi acquatici del Lago di Nembalissa.

Si costeggia quindi Valle Dragojesolo, superando alcune abitazioni rurali e arrivando al caratteristico edificio del Palazzòn. Si continua costeggiando il fiume, che descrive un’ampia ansa, allontanandosi brevemente dal margine della valle, celato da una sacca agraria bonificata. Superato il rudere di Cà Marcello, vecchia stalla in rovina, il percorso prosegue in un contesto di massima tranquillità, in un paesaggio che pare immutabile nel tempo.

Giunti alle storiche Porte del Cavallino, si procede fino alle strutture della Conca di navigazione, si transita sulle passerelle metalliche e si raggiunge lo stradone che percorre l’argine fluviale diretto al Ponte di Cavallino. Lasciando sulla sinistra le barene di una piccola valle da pesca e sulla destra una bilancia sospesa sul fiume, si giunge al Provinciale Punta Sabbioni-Jesolo. Superata una prima rotonda, si prosegue verso una seconda rotatoria, diretta al Porto di Piave Vecchia. Giunti allo svincolo, tenendo la sinistra e seguendo la segnaletica, si giunge in vista del caratteristico faro.

Ultimata la visita alla sponda fluviale di foce, si ritorna al Ponte di Cavallino e si affronta il percorso di ritorno lungo l’itinerario descritto.

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