#JESOLOPEOPLE: Peter Bridgman, Istruttore windsurf

windsurf sup a Jesolo

Jesolo è una città fatta di mare, design, eventi. E molto altro. Ma soprattutto, è fatta di persone. Per questo abbiamo deciso di dedicare sul nostro blog uno spazio che abbiamo chiamato #Jesolopeople, in cui raccontare le storie della “gente di Jesolo”. C’è chi è qui da sempre e chi è arrivato dopo. Non importa. Quelle che cerchiamo sono storie che valga la pena raccontare.

E questo mese abbiamo dedicato spazio a una persona venuta da lontano, con un richiamo fortissimo per l’acqua e lo sport, che cerca di trasmettere la stessa passione a visitatori e residenti. Ecco la storia di Peter Bridgman.

Un colpo di fulmine per lo sport

Il tepore del sole. Il suono delle onde che si frangono sulla sabbia. File di tavole da SUP e catamarani sistemate sulla spiaggia. È in questa cornice, sul lungomare di Jesolo, che Peter ci ha raccontato la sua storia.

Nato in Inghilterra e cresciuto in Nuova Zelanda, compiuti i 21 anni decise di fare i bagagli e partire per un viaggio.

In Nuova Zelanda è piuttosto comune prendersi un anno sabbatico per viaggiare alla scoperta di altri Paesi, quindi ai tempi anche io decisi di partire. Solo che questo anno sabbatico si è allungato un po’… (ride – ndr)”.

Dopo aver toccato diverse tappe con un viaggio hippie trail, Peter si fermò in Inghilterra. Giusto il tempo di conoscere una ragazza austriaca, sposarsi e seguirla in Austria. Decise quindi di iscriversi al corso di Filosofia dell’Università di Innsbruck, principalmente per imparare il tedesco. Ma la vita ci sorprende in modi che non immaginiamo.

Ero a scuola quando per caso ho visto appeso in bacheca un foglio su cui era stampata l’immagine sgranata di una tavola da surf, che conoscevo dalla Nuova Zelanda, ma con sopra una vela. E quest’immagine mi ha come fulminato. Mi ha cambiato la vita”.

Si trattava del volantino di una scuola di windsurf, cui Peter si iscrisse immediatamente.

Il corso si teneva sul lago Mondsee, il lago della luna, vicino a Salisburgo. Il terzo giorno abbiamo trovato venti forti, la tavola schizzava e camminavo sull’acqua! Quest’esperienza mi è entrata nel cuore”.

Da studente a istruttore-artigiano

Nonostante un inizio difficoltoso del corso per diventare istruttore di windsurf, a causa di un ginocchio ferito in un incidente di scii, Peter concluse il corso con successo e nel ’76 aprì la sua prima scuola sul Lago di Garda. D’inverno studiava a Innsbruck e d’estate scendeva in Italia, partecipando allo stesso tempo a diverse gare sportive.

Di fronte al bivio di fare un dottorato in Austria o seguire il richiamo dell’acqua, Peter optò per la seconda scelta. Anche in seguito alla fine del primo matrimonio, decise di spostarsi in Italia, dove iniziò ad occuparsi della gestione di sette scuole di windsurf nel nord del Lago di Garda.

Ho cambiato vita e sono andato a dirigere queste scuole. Lì ho conosciuto una ragazza jesolana, che poi è diventata mia moglie, e questo mi ha condotto a Jesolo, dove nell’82 ho aperto il mio laboratorio. Producevo le tavole nel garage dietro la bottega di lei, che invece faceva abbigliamento per donne. All’inizio avevo un angolino, poi mi sono allargato ed è rimasto a lei un angolino.. (ride ndr). Oltre alle tavole mi occupavo anche di realizzazione di vele, facevo ricerca e sviluppo per una ditta in Austria. Così il nome Bridgman ha iniziato a diffondersi!”.

Alla fine la coppia ha unito le proprie passioni e aperto un negozio di abbigliamento e attrezzature sportive. Ma mancava ancora un tassello.

A Jesolo lo sport per tutti

Dopo la nascita del figlio nel ’93, Peter decise finalmente di aprire la sua scuola di windsurf sulla spiaggia della City Beach, allargando nel tempo lo spazio originario.

Grazie ad una normativa regionale io e gli altri centri velici siamo passati da una disponibilità di 20 metri sulla battigia ad una di 60 metri. In questo modo siamo riusciti a sviluppare le attività sportive in maniera più idonea. Ho poi dotato la mia scuola con una struttura dove poter immagazzinare le tavole. All’inizio avevo uno scheletro in cui appenderle, poi facevo letteralmente un fagotto con un telo ombreggiante per ripararle. Ma chiunque poteva spostarlo o prendere una tavola. Quindi è stata una bella soddisfazione poter offrire un miglior servizio ai miei clienti”.

Le attività sportive si sono moltiplicate, come pure gli appassionati. A quanto pare anche per effetto del lockdown dello scorso anno.

Dal 2020 le persone hanno più voglia di fare sport, o almeno questa è stata la nostra percezione. Sia lo scorso anno che quest’estate le cose sono andate molto bene! Probabilmente il periodo di chiusura ha spinto molti a lanciarsi in nuove esperienze”.

Che peraltro vengono caldamente raccomandate da Peter, ai visitatori così come a cittadini residenti.

Fare sport d’acqua non solo fa bene alla salute, ma ti toglie dalla testa le preoccupazioni: basta prendere una tavola, andare fuori in mare che subito ti liberi, senti un’altra energia. Fare windsurf poi è esilarante! E va bene per tutte le età, sia i bambini che gli adulti si divertono. Qualche giorno fa è venuto un signore di 60 anni che voleva da tanto tempo provare windsurf, e si è iscritto ad alcune lezioni.

Mi piacerebbe trasmettere questa passione anche ai negozianti e operatori jesolani, invitandoli a prendere una tavola durante la pausa pranzo. Quando vai in mare, anche solo per una mezzora, poi ti resta una bella sensazione. Senti di aver usato muscoli che non sapevi nemmeno di avere, e ti dà beneficio. Ma soprattutto si torna al lavoro con un altro mood e un’altra energia!”.

Decisamente un consiglio che ci sentiamo di provare a seguire! 😊