Jesolo e Veneto: insieme, per uscire più forti

nuove strategie, che coinvolgano tutti i protagonisti di una destinazione.

Le destinazioni turistiche stanno affrontando tutte le criticità che il Covid ha portato con sé, sommate a sfide del passato come l’overtourism (“sovraffollamento turistico”) o la richiesta di un turismo sempre più esperienziale e personalizzato. È necessario mettere in atto nuove strategie, che coinvolgano tutti i protagonisti di una destinazione.

Con questo obiettivo, è stato avviato un ciclo di webinar teso a realizzare un momento di confronto e discussione sulla realtà turistica di Jesolo. Relatori del primo incontro sono stati Stefano Marchioro, Direzione Turismo della Regione Veneto e Docente all’Università degli Studi di Padova, ed Enrico Ferrero, Amministratore delegato di Ideazione, società che si occupa di Destination Management e Sviluppo del Territorio.

Destinazione diffusa, la strategia vincente (di oggi e domani)

Durante il suo intervento, Stefano Marchioro ha evidenziato come negli ultimi 35 anni il mondo del turismo abbia conosciuto una crescita pressoché inarrestabile, superando altre crisi della storia recente come l’11 settembre o lo tsunami in Giappone. Questo fino allo scorso anno, quando si è dovuta affrontare la prima vera sfida a livello globale.

Solo in Veneto nel 2020 si è registrato un -61.1% di arrivi rispetto all’anno precedente: le immagini di una Venezia insolitamente deserta hanno fatto il giro del mondo. E se è vero che la voglia di tornare a viaggiare è tanta, è giusto fare delle riflessioni in merito alla ripartenza.

Sappiamo che il turismo internazionale potrebbe riprendersi tra il 2022 e il 2023. Ma siamo certi di volere lo stesso modello di sviluppo turistico del pre-epidemia? – domanda Marchioro –Dovremmo chiederci se tale modello fosse positivo, valutando per esempio l’impatto sociale che l’overtourism ha avuto su alcune destinazioni e migliorare l’organizzazione turistica digitale, guardando ad esempi di successo di altri paesi europei”.

Tra i cambiamenti caldeggiati, un turismo più sostenibile nella proposta e responsabile nella fruizione, ma anche una maggiore attenzione alla salute personale e alla sicurezza. La buona percezione in Veneto di questi ultimi due fattori ha sicuramente concorso nella scelta che molti hanno fatto per la propria vacanza la scorsa estate.

Ma è anche importante ricordare che viene sempre più richiesta una vacanza personalizzata ed esperienziale. E per soddisfare i viaggiatori bisogna ri-pensare alla destinazione come allargata, con una rete di località che insieme possono garantire la migliore offerta possibile.

Va in questa direzione la diffusione del marchio Veneto, the Land of Venice, un ombrello sotto il quale vengono raccolti i molti luoghi di interesse, le attrazioni e le città della regione. Così da offrire un ventaglio di possibilità che risponde a molteplici interessi: cultura, enogastronomia, mare, natura…

Marchioro afferma che “per differenziare l’offerta è necessaria una community, composta da amministrazioni pubbliche, imprese private e comunità ospitanti”.

Migliaia di opportunità, una sola voce

Stesso concetto viene ripreso da Enrico Ferrero, il quale sottolinea come il successo di una meta di viaggio dipenda “non solo dalle sue attrazioni, ma anche dalla presenza di una comunità forte, fatta di operatori turistici, amministrazioni pubbliche e cittadini, che insieme operano per rendere la località ideale per viverci, oltre che da visitare”.

Una coesione di questo tipo concorre anche alla creazione di un’immagine forte di un luogo, che diventa più facilmente riconoscibile per il turista. Jesolo, negli anni, ha costruito un’immagine solida legata al mare e al divertimento, tanto che anche i mercati stranieri come la Germania e l’Austria la scelgono da anni come meta di vacanza estiva.

Continuano però a cambiare le necessità dei viaggiatori, che sono mossi da passioni, hobby e interessi nella scelta dei posti da visitare, e che richiedono una vacanza su misura ed esperienziale.

Pertanto è fondamentale proporsi, come già detto da Marchioro, come destinazione diffusa in grado di allargare l’offerta su un territorio più ampio, ma anche come destinazione multi prodotto.

Jesolo ha già iniziato a intraprendere questa strada: accanto all’offerta più tradizionale di mare si sono affiancate quelle relative al wedding e all’outdoor. Ma ci sono anche gli eventi, la cultura, lo sport… tutto concorre a creare una meta ideale per le vacanze, andando oltre la stagione estiva” afferma Ferrero.

E se una strategia comune è imprescindibile, altrettanto lo è l’uso di strumenti operativi comuni. Marchioro conclude sottolineando l’importanza della piattaforma DMS  regionale, appoggiata su tutti i portali delle destinazioni venete, anche su Jesolo.it: “non un semplice sistema di booking, ma un vero strumento per la gestione integrata di tutte le funzioni del turismo: promozione, informazione, commercializzazione, gestione eventi…”.

Jesolo, che rientra tra le 85 destinazioni che già utilizzano questo gestionale legato a Veneto.eu, ha una visione a lungo termine: coinvolgimento di attori pubblici e privati, ma anche della cittadinanza, e rafforzamento della proposta outdoor. I numerosi percorsi ciclabili, la presenza di due fiumi e della splendida laguna, oltre che di una flora e fauna ricchissime, rappresentano un lato della City Beach in grado di lasciare un ricordo indelebile in ogni visitatore.